La catastrofica visita allo zoo | Joël Dicker
Un libro letto tra le nuvole e l’atmosfera british di Londra
Finalmente sto per tornare a Londra dopo 10 anni.
Arriviamo insieme al mio compagno all’Aeroporto di Torino Caselle e, avendo un po’ di tempo a disposizione prima di doverci recare al nostro gate, decido di perdermi tra i titoli della libreria presente tra i vari negozi.
Avevo già un titolo in mente, ma spulcio comunque tra le ultime uscite, mi faccio colpire dalle copertine più accese e particolari, leggo qualche trama..
Quante storie interessanti ci sono nel mondo da leggere e ogni volta vorrei avere infinito tempo a disposizione per dedicarmici.
Ma come dicevo, avevo in realtà già deciso quale sarebbe stato il mio compagno per questo viaggio:
La catastrofica visita allo zoo di Joel Dicker.

Lo stringo tra le mani e mi dirigo alla cassa. La libraia ha voglia di chiacchierare: si vede che è una persona molto estroversa e appassionata del suo lavoro. Mi dice che non ha avuto ancora modo di leggere il libro che ho scelto e non sa, quindi darmi un feedback.
Le dico che finora ho amato tutti i libri dell’autore e, anche se questo ho letto essere un po’ diverso dagli altri, sono fiduciosa che non mi deluderà.
Felice come una bimba a cui hanno fatto aprire prima i regali di Natale, andiamo a prendere un caffè vista piste d’atterraggio e intanto inizio a sfogliare le prime pagine.
Di cosa parla
“Questa sera niente dolce per me. A causa di quello che è successo allo zoo. Per tutta la cena, papà ha continuato a ripetere: “Ma è inaudito, Joséphine! È inaudito!” Mamma, invece, non parlava. Si limitava a lanciarmi occhiate di disapprovazione. Poi ha detto solo “Domani andremo a trovarlo in ospedale. Adesso mangia i tuoi fagioli.”
Già dal prologo capiamo che la voce narrante sarà una bambina. È successa una catastrofe e lei si appresta a spiegare ai genitori tutta la serie di eventi che hanno portato a quell’ultimo tragico evento, di cui non si sa ancora nulla.
In questo romanzo, Joel Dicker si allontana dalle sue classiche trame fatte di omicidi e misteri intricati. Al loro posto, troviamo un gruppo di bambini determinati a scoprire la verità su quanto accaduto nella loro scuola, e pronti a ribellarsi alle ingiustizie del mondo adulto. Il libro porterà a riflettere su alcuni temi quali la democrazia e l’inclusione. Due concetti universali che gli adulti cercano di insegnare agli studenti, ma senza rispettarli e seguirli loro stessi nei rapporti con gli altri.
Perché mi è piaciuto
Come gli altri romanzi di Joel Dicker, anche questo mi ha conquistata. È diverso, sì, e lo dice anche lui nell’ultima parte del libro — ma lo stile è riconoscibile: quella capacità di creare suspense fino all’ultima pagina, senza mai svelare troppo, rimane intatta.
Mi sono piaciuti in particolare gli “stacchetti” tra adulti e bambini: ironici, leggeri ma mai banali, capaci di far sorridere… Talvolta con un retrogusto amaro. La narrazione è vivace, e riesce a rendere vive le dinamiche scolastiche, le rivalità e le diverse personalità dei piccoli protagonisti.
Dove leggerlo
Perfetto da leggere durante un volo o in una pausa rilassante in viaggio.
Nel mio caso, La catastrofica visita allo zoo mi ha fatto compagnia durante il volo verso Londra. L’ho continuato nella hall dell’hotel, sorseggiando un tè caldo dopo un pomeriggio di esplorazioni tra musei e mercatini.
Se dovessi consigliarti un luogo ideale per leggerlo?
Una sala da tè con vista sul parco, magari in una giornata di pioggia leggera.
Un contesto perfetto per godersi l’umorismo lieve e riflessivo del libro.

Chi scrive
Valeria, una ragazza sempre con la testa tra le nuvole: o perché sono su un aereo, o perché mi perdo in un altro mondo grazie alle pagine di un libro. Una persona come tante, con un lavoro e una vita come tante, che sfrutta ogni attimo libero per scoprire il mondo, un passo alla volta.
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